martedì 1 ottobre 2013

Gino Strada, abbastanza vicino...

Ieri sera, 30 settembre, alle ore 20:55 mi sono fiondata all'Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria per partecipare all'incontro con Gino Strada. Al mio arrivo, l'ho intravisto, all'aperto, nel cortile davanti all'ingresso dell'ACSAL, ed è stato l'incontro più ravvicinato che abbia avuto nel corso della serata... Purtroppo l'aula magna era già stata presa d'assalto e tutti i posti a sedere erano esauriti! Però, però... Erano stati predisposti due proiettori per seguire l'incontro come videoconferenza, uno in cortile e uno nella sala polifunzionale. Sono rimasta seduta sui gradini all'ingresso ad ascoltare Gino Strada per una buona metà dell'incontro. Il proiettore trasmetteva l'immagine del nostro uomo che, a sua volta, raccontava l'esperienza e le iniziative più recenti di Emergency davanti a una presentazione in powerpoint, quindi, con l'ausilio di un altro proiettore. La definizione dell'immagine non era straordinaria, ma ho cominciato a disegnarlo e a prendere appunti a una velocità sovraumana, spinta dall'urgenza di registrare il più e il meglio possibile... 

Davvero un personaggio di grande carisma. E anche un bel soggetto da ritrarre, con un volto particolarmente segnato e quindi relativamente facile da disegnare. Non credo che si riesca a guardare a lui come un semplice portavoce. 
Qui riporto soltanto una piccola parte dei miei appunti... 

Dal 1994 al 2012 racconta, Emergency ha curato 5.200.000 pazienti, e dopo aver visto tanti morti, affamati, feriti, mutilati, poveri, qual è la sua consapevolezza?... 
Cita una frase di Albert Einstein del 1954: 
La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire. 
"Non credo che l'abolizione della guerra sia un'utopia. Anzi, la parola 'utopia' mi piace moltissimo. Utopia è una cosa possibile, ma che ancora non è accaduta."
Secoli fa, fu abolito lo schiavismo, insieme a tutti gli apparati sui quali si reggevano le economie di tanti Paesi. L'utopia divenne la regola.
"Occorre che la guerra diventi tabù culturale per la maggior parte degli esseri umani. Questa è la forma più efficace di medicina preventiva".

Bene, se lo dice una persona come lui... che l'abolizione della guerra è possibile, ci posso credere anch'io.
A metà incontro mi sono infilata nella sala polifunzionale, dove l'immagine di Gino Strada era davvero più nitida, e l'ho disegnato ancora.
Ho ascoltato tutte le domande che gli sono state rivolte, alcune anche molto divertenti. Lì, il nostro uomo ha sorriso, è stato ironico e spiritoso.
Qualcuno sostiene (fortunatamente non del tutto convinto) che la guerra sia un istinto che fa parte dell'uomo, e chiede la sua opinione in merito. Gino Strada risponde che è falso: sono i governi a fare considerevoli investimenti nella comunicazione per convincere l'opinione pubblica a sostenere la guerra, e non il contrario.
Penso che è vero che la violenza e la sopraffazione sugli altri possano far parte dell'istinto umano, ma la guerra, appunto, è tutta un'altra cosa. Può sfruttare in qualche modo quell'istinto, ma la guerra è cosa molto diversa, è programmata, è pensata, effettua l'organizzazione sistematica dello sterminio e della distruzione di innumerevoli vite.
Una voce femminile chiede: con che spirito si va a soccorrere un malato, un mutilato, un ferito nel bel mezzo di un'area di conflitti, come si fa a curarlo? E lui risponde: 
- Come fai a NON curarlo?! - con un'esclamazione che fa sorridere tutti.
Come si fa a non soccorrere qualcuno che ne ha bisogno?
... certo, per lui, forse quello sì che è un istinto naturale.

Riflessioni, consapevolezza, sorrisi, intensità. Non mancava proprio niente.
Conservo i miei appunti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

complimenti sei davvero molto brava e professionale. Gino è fantastico. C'ero anchio quella sera, è stato davvero molto toccante. Complimenti ancora e buona fortuna