lunedì 24 aprile 2017
Occhioni, testa grossa e corpo piccolo
Anche stavolta, non mi riconosco più. In ciascuno dei miei libri ho scelto uno stile di disegno, ma finora era sempre stato di stampo realistico: ho cominciato il bianco e nero di Inchiostro di Jack, sono passata a Prospettive con una matita scura pittata di violetto, per poi approdare all'iperealistico di Dove la terra brucia, disegnato con matite chiare e gradazioni di grigio. Infine, c'è stato un ritorno al bianco e nero netto e "teatrale" di Atridi.
Con La Sposa Yemenita, è la prima volta che disegno un intero libro contravvenendo alle corrette proporzioni dell'anatomia umana. Così, eccola lì, la "mia" Laura, disegnata con gli occhioni, la testa grossa e il corpo piccolo, proporzionati a 1:4 invece di 1:7,5. Colorata in gradazioni di grigio e di un colore diverso per ciascun livello di narrazione delle sue storie in Yemen: rosso (per la vita quotidiana e i riti nuziali), blu (per le inchieste realizzate come giornalista) e giallo (per il confronto religioso con lo sheikh).
Un personaggio dall'irresistibile simpatia e dal cuore grande.
Ancora non mi sembra vero. Ci crederò quando potrò stringere il libro fra le mie mani. Qualche giorno di pazienza...
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