
Durante la colazione, mi sono venute in mente le giornate in cui a Catania mio padre mi raccomandava di conservare i noccioli delle ciliegie e cacciava le colombe dal nostro territorio, a colpi di fionda.
Alla stazione di Pavia, durante i 40 minuti di ritardo del treno, mi sono accorta che la temperatura stava iniziando a salire, e la sensazione è continuata a Milano (dove ho atteso 55 minuti la nuova coincidenza), fino a Cremona, dove si svolgeva Nuvolette a Cremona, organizzato dal Centro Fumetto Andrea Pazienza. Sono arrivata al ristorante paonazza, con le papole ai piedi e le colombe che mi tubavano nel cervello.
A capotavola c’era il mio ospite, Michele Ginevra. Alla sua sinistra, i grandi autori Paola Barbato, Angelo Stano e Michele Medda, dall’altro lato erano già seduti i cosiddetti “giovani”, i cremonesi Marco Morandi e Alessandro Fusari. E poi io. A parte i fumetti, abbiamo parlato di rospi, insetti e rane fritte.
È stata una giornata piacevole, anche se temo di essere sembrata isterica, o forse solo irrequieta, o logorroica, o incapace di tenere il filo del discorso.
Ho seguito l’incontro su Caravan, la prossima miniserie Sergio Bonelli Editore, che mi ha incuriosito nella sua forma di fumetto bonelliano atipico, senza eroi e senza pistole o agguati sulla copertina. È stato emozionante seguire il discorso di Michele Medda, e sentirlo affrontare diligentemente le innumerevoli domande degli spettatori… dietro le sue risposte, decine di migliaia di lettori e numerosi anni di esperienza come sceneggiatore. Provare a immaginarlo, è commovente.
Lo è anche la percezione che anche autori apparentemente “arrivati” abbiano ancora voglia di innovare, o abbiano il bruciante desiderio, a volte poco definito, di provare “qualcos’altro”.
Ho parlato un po’ anche con Davide Reviati: insieme abbiamo tenuto un incontro presentati da Andrea Brusoni, presidente del CFAP. “Raccontano il difficile rapporto col proprio vissuto” e “presentano i loro graphic novel” erano i nostri elementi in comune. Per il resto, secondo me, io ci guadagnavo di più: sono stata accostata all’autore di “Morti di sonno”, pubblicato da Coconino, da molti già indicato come capolavoro.
È stato divertente come, dopo qualche minuto dall’inizio dell’incontro, è stato rivelato il finale di Prospettive. E poi, verso la fine, abbiamo dibattuto di nuovo su questo particolare per un bel po’. Per fortuna non c’erano molti spettatori, e quelli che avevano già comprato e dovevano ancora leggere il libro hanno dovuto andarsene via prima.
... Non la smettevo più di parlare! Dopo, per la prima volta ho avuto un disappunto da parte del pubblico, così ho dovuto riflettere un po’ su quello che stavo dicendo, invece di continuare con la ruota libera. E mi sono accorta che, da quando è stato pubblicato e dopo aver raccolto una ventina di pareri di stimati lettori (compresi ieri, quelli di Francesca Follini e di Igort – indirettamente, me l’ha riferito Davide Reviati), sono piuttosto sicura di me e del mio fumetto.
Prima di andarmene mi sono presa una locandina della manifestazione in ricordo della bella giornata, con il mio nome e una delle immagini di Prospettive che preferisco di più.