martedì 15 aprile 2008

La legge di compensazione

A poco a poco, sto riempendo il muro sopra la mia scrivania con i volantini delle fiere di fumetti dove sono stata nel corso del 2008. Con il Fullcomics di Piacenza fanno sei in quattro mesi, ma sempre durante lo stesso periodo non ho più lavorato nel settore economia e commercio. Anzi, non ho più lavorato per niente, eppure ho un principio di esaurimento fisico e nervoso…
Io e il mio Giuseppe siamo ormai entrambi stanchi e nervosissimi, usciamo raramente a divertirci un po’ e, con il condimento di qualche altro problemino familiare che ho dovuto lasciare a Catania, la sera prima della mia partenza per Piacenza ho scatenato un litigio silenzioso. Io litigo così: penso cose bruttissime, rimugino e non dico una parola perché sputarla fuori sarebbe peggio.

La mattina seguente, l’11 aprile, mi sono scusata per il mio comportamento esagerato, e poi sono salita sul treno. Avrei dovuto rallegrarmi un po’ per il fatto di essere un’OSPITE del Fullcomics, invece è ritornato il malumore: per iniziare, a Piacenza pioveva, ho perso l’autobus e l’autista del successivo mi ha detto che lo Stadio Hotel - fuori città - distava perfino dalla fermata dell’autobus. Ho percorso un chilometro a piedi con bagagli e ombrello, fino al cavalcavia. Poi, mi sono ritrovata ad attraversare un campo sterrato pieno di erbacce alte un metro.
Insomma, sono arrivata all’albergo fradicia e incazzata. Dopo essermi data una ripulita, si sono fatte le undici. Dato che non potevo aspettare un’altra ora per raggiungere il festival,dietro consiglio del receptionist, ho preso un taxi da 11 euro.
Per prima cosa, sono andata a vedere la mostra su “Inchiostro di Jack” al Palazzo Farnese. La gentilissima Elena dello staff organizzativo mi ci ha condotto dinanzi, ed io le ho chiesto subito a chi dovessi rivolgermi per lamentarmi: non c’era l’ombra di “Inchiostro dietro le quinte”, la mostra su come ho realizzato il fumetto, delle venti tavole accordate ce n’erano soltanto sei, e metà non erano neppure le migliori che avevo inviato. Attaccato al primo dei tre pannelli a me dedicati, c’era scritto solo “Paola Cannatella”. E chi è? E che cosa sono quelle tavole? E perché non c’è nemmeno il nome del libro, visto che è una mostra sul libro?... Abbattuta e infreddolita, ho raggiunto Concetta e Daniele della Tunuè a piazza Cavalli, dove si svolgeva la mostra mercato di Fullcomics e… sorpresissima!!! Il festival era sotto i portici ALL’APERTO, e io non lo sapevo!!! Il gelo e l’umidità si sono impadroniti delle mie ossa, e la frase “CHE FREDDO” è stata la più pronuciata della manifestazione. Nel corso della giornata ho iniziato a disegnare sui libri, ma non ne ho venduto neppure uno. Durante il giretto per la pausa pranzo, in compagnia di Concetta, mi si è rotto un tacco dei mio famoso unico paio di scarpe coi tacchi. Da lì a poco, in piazza Cavalli è iniziata la conferenza della Lega Nord a tutto volume.
Fortunatamente la legge di compensazione ha rivolto lo sguardo verso di me, e da quel momento le cose non sono più peggiorate. Prima di tutto, in Via Calzolai ho trovato un simpaticissimo calzolaio di nome Umberto, che mi ha riparato il tacco con la promessa che non si sarebbe rotto mai più. Poi, ho conosciuto alcuni degli organizzatori del Fullcomics: Salvatore Primiceri (la voce preregistrata nella stazione di Milano Centrale) e Ivan Zoni (giovane e bravo disegnatore), entrambi molto disponibili. Ancora, ho incontrato un altro autore ospite, Giuseppe Manunta (il creatore di “Giunchiglia”), e la sua compagna Roberta (Coniglio Editore), entrambi alloggiati come me allo Stadio Hotel. Utilissimo confronto con altri autori e personaggi vari a parte, c’è stata con tutti loro una bella atmosfera di risate, sdrammatizzazione e simpatia. Ho avuto l’impressione che al Fullcomics regnasse una certa aria di affabilità e confidenza, alla fine in tanti ci si salutava e si chiacchierava di argomenti surreali– anche spesso per mancanza di un pubblico scoraggiato dalla pioggia e/o dal freddo-, e credo che questo sia un merito degli organizzatori. Più tardi hanno risolto il problema con l’albergo, Ivan ci ha accompagnati la sera e ci è venuto a prendere la mattina.

Già, la mattina del sabato 12 aprile, alla mostra, sotto la scritta “Paola Cannatella” è finalmente comparso il nome del libro ed Elena mi ha fatto un po’ di promozione. È spuntato inaspettatamente il sole e con l’aiuto di una giacchettina aggiuntiva che mi ha prestato Concetta sono riuscita a proteggermi dal freddo. Il Fullcomics ha finalmente ricevuto un po’ di visite, spesso c’era accalca mento e allo stand della Tunuè sono arrivate tante persone a chiedere di IdJ. Per primo è venuto Michele Ginevra del CFAP: ha comprato due copie del libro per due le ottime Alice e Chiara. Alle 11.30 c’è stato il mio “INCONTRI CON GLI AUTORI” : per una mezz’oretta io e Salvatore Primiceri abbiamo fatto una chiacchierata piacevole, senza impappinamenti da parte mia e con un’ottima assistenza da parte sua. Non mi importava tanto che il pubblico non fosse numeroso, di più tenevo a non dire stronzate per l’emozione, e mi sembra che sia andata bene. Grazie Salvatore!... A pranzo ho provato una piadina BUONISSIMA della egregia piadineria mobile alloggiata proprio accanto ai portici, in Piazza Cavalli. Ci siamo andati in molti a sfamarci, perché in effetti le piadine erano di una qualità sopraffina - i gestori preparavano la pasta e tutti gli altri ingredienti davanti agli occhi del cliente. Nel pomeriggio c’è stato il concerto dei Raggi Fotonici, ed io sono stata felicissima di disegnare col sottofondo della sigla di Daitarn III. Ho continuato a disegnare fino alle otto di sera, mentre i ragazzi della Tunuè mi definivano “stoica”. La sera ho cenato con loro, insieme ad un ragazzo originario di Agrigento di nome Vittorio, stagista a Piacenza. Peccato per l’osteria, che aveva un servizio da puzzoni (prendo in prestito il termine che ho sentito dire spesso a Concetta).

La mattina del 13 aprile ho lasciato la mia bellissima stanza nel mio splendido albergo fuori mano, e sono andata di nuovo a Palazzo Farnese a fotografare la mia mostra e a vedere bene anche le altre in esposizione. Tanto per cambiare, alla fine il tempo è stato tiranno e non ho ammirato tutto tutto quello che c’era da ammirare. Ho apprezzato soprattutto la carinissima mostra di Giunchiglia e i disegni di Giovanni Freghieri (Sergio Bonelli Editore) e naturalmente ho visto per la prima volta dei nomi di autori che non conoscevo – c’è un mondo…
Alla fiera, il freddo si è fatto insopportabile e il pubblico è calato di nuovo. I ragazzi della Tunuè sono riusciti a procurare il tè con grandissimo stupore da parte degli altri espositori, soprattutto perché avevamo tanto di vassoio e set di tazze in ceramica. Dopo, mi sono messa a gironzolare un po’ di più per constatare il delirio collettivo. Per esempio, davanti allo stand della Tunuè Christian Marra di “The Passenger” – una rivista di storie a fumetti scritte da registi famosi e disegnate da vari disegnatori anche stranieri – ha sceneggiato e fotografato Giuseppe Manunta mentre si fregava “Tutt’un tratto” di Sergio Algozzino. Se volete vederla, andate su
www.passengerpress.blogspot.com, tra l’altro fa un bel report di tutto il Fullcomics. Un altro report del Fullcomics che parla anche di me è riportato sul blog di Alessandro Del Gaudio, a www.iburobar.splinder.com.
Ho conosciuto una giovane autrice del CFAP, Francesca Follini, ho comprato la rivista “The Passenger” e avrei voluto comprare anche Giunchiglia che solo al Fullcomics ho saputo essere un fumetto erotico (e non pornografico), ma al momento il primo numero è esaurito. Aspetterò, credo davvero che meriti.
Sono andata via dal Fullcomics alle 15.45 per prendere il treno delle 16.08 per Acqui Terme. Davvero, non ce la facevo più con quel freddo!... E poi volevo tornare un po’ prima a fare la romantica con il mio Giuseppe. Lungo la strada, a piazza Duomo, mi sono imbattuta in una manifestazione con tante bancarelle, colori, famiglie, giovani e adolescenti pieni di entusiamo. Sembrava una specie di equo solidale delle scuole medie, ma non ho guardato tanto bene. Che peccato fossero dirottati tutti là… questi piacentini!

giovedì 10 aprile 2008

In viaggio verso Fullcomics

Stanotte ho sognato di essere di nuovo a Catania, mi avevano regalato un cucciolo di coccodrillo da me sfruttato per cacciare un grosso scarafaggio che si era impadronito della mia stanza. Poi, mi sono svegliata, ed è cominciata un’altra giornata frenetica.

Da domani e fino a domenica sarò al Fullcomics di Piacenza. Ci sarà una mostra di Inchiostro di Jack a Palazzo Farnese, inaugurata alle 10.30 e sabato alle 11.30 ci sarà una mezzoretta di “incontro con gli autori” riservata a me… Vedremo come mi tratteranno!!!


Ho finito da poco il fumetto rosso per il Napoli Comicon e adesso, tra le altre cose più impegnate che non vi dico, sto cercando di scrivere un breve fumetto tutto catanese… Vorrei realizzarlo nella forma delle “cartoline” di Internazionale, in due tavole, e vorrei raccontare un episodio che mi è successo realmente durante le scorse vacanze di Pasqua. Tra i temi vissuti e trattati: un’incontro ravvicinato con due cani randagi e una brutta caduta dalla bici, accompagnati da una mentalità che solo a Catania può esistere. E in una vignetta ci sarà anche l’innoqua immagine che ho allegato. Continuerò a lavorarci durante il viaggio in treno verso Piacenza…