lunedì 24 aprile 2017

Occhioni, testa grossa e corpo piccolo

















Anche stavolta, non mi riconosco più. In ciascuno dei miei libri ho scelto uno stile di disegno, ma finora era sempre stato di stampo realistico: ho cominciato il bianco e nero di Inchiostro di Jack, sono passata a Prospettive con una matita scura pittata di violetto, per poi approdare all'iperealistico di Dove la terra brucia, disegnato con matite chiare e gradazioni di grigio. Infine, c'è stato un ritorno al bianco e nero netto e "teatrale" di Atridi.

Con La Sposa Yemenita, è la prima volta che disegno un intero libro contravvenendo alle corrette proporzioni dell'anatomia umana. Così, eccola lì, la "mia" Laura, disegnata con gli occhioni, la testa grossa e il corpo piccolo, proporzionati a 1:4 invece di 1:7,5. Colorata in gradazioni di grigio e di un colore diverso per ciascun livello di narrazione delle sue storie in Yemen: rosso (per la vita quotidiana e i riti nuziali), blu (per le inchieste realizzate come giornalista) e giallo (per il confronto religioso con lo sheikh).
Un personaggio dall'irresistibile simpatia e dal cuore grande.

Ancora non mi sembra vero. Ci crederò quando potrò stringere il libro fra le mie mani. Qualche giorno di pazienza...

giovedì 20 aprile 2017

"La Sposa Yemenita", il primo articolo

Ancora dev'essere pubblicato, e già è uscito un articolo sul quotidiano La Sicilia che parla de "La Sposa Yemenita"... fantastico! Grazie a Maria Enza Giannetto, la prima che ha scritto del nostro libro...