domenica 27 giugno 2010

Statistiche

Volendo verificare la frequenza dei post sul mio blog, si potrebbe iniziare a fare delle statistiche…
Se si escludono i primi mesi in cui l’ho aperto, inflazionati da post che rivelavano l’esaltante entusiasmo iniziale, ogni mese ho scritto sempre almeno un post. Quando iniziano a trascorrere lunghe settimane di silenzio, probabilmente significa che sto lavorando troppo.
Anche stavolta è stato così!... Ma il blog ce l’ho a cuore: mi spiace non aggiornarlo, o non avere da scrivere qualcosa di interessante, o non avere disegnato niente. E non dare un po’ di svago ai miei lettori.

Ho lavorato intensamente a un progetto a fumetti di cui spero di poter parlare al più presto. Si tratta del personaggio le cui immagini sono appese bene in vista in mansarda, e che ha soppiantato tutti gli altri progetti di cui invece avevo illustrato qualcosa sul blog.
È davvero frustrante non poter descrivere tutto quello che ho provato a studiare il progetto, a elaborare lo storyboard, a “entrare nel personaggio”, a disegnare le tavole di prova e, non da ultimo, a collaborare con un’altra persona. Una persona che mi stimola sempre a oltrepassare quelli che credo essere i miei limiti… non c’è nessuna sorpresa, è il mio Giuseppe. Giorni e giorni di lavoro a piccoli intervalli, da mesi, di cui non ho potuto mai fare cenno, fino alle due settimane di clausura totale a giugno. Avevo bisogno di estrema concentrazione, mi sono ritirata dal mondo anche più del solito (ma ho visto tutte e tre le partite dei mondiali di calcio dell’Italia!...). Un fumetto che, ancora, non si sa se e come vedrà la luce.
…Così frustante che, se non potevo parlarne, non riuscivo del tutto a scrivere un nuovo post. Occorreva lasciare passare ancora un po’ di tempo, vivere esperienze nuove…

A giugno ho lavorato anche per la ReNoir, aggiornando il sito internet:
Fra le novità, “Courtney Crumrin 3” e “The Damned”, li ho letterati io! Storie e disegni davvero degni di nota. E al personaggio di Courtney mi sto proprio affezionando…

Ancora, per l’uscita di Prospettive sull’iPad, ho ritoccato alcune tavole su cui era caduta la censura della Apple, che ho saputo solo di recente non ammettere nudi integrali o parziali: un reggiseno di pizzo e una bella camicia da notte hanno sacrificato un paio delle immagini originali, in cambio di un aumento di visibilità. La Tunué mi aveva proposto di modificare anche Inchiostro di Jack, ma in quel caso ho pensato che si sarebbe snaturato il fumetto, e mi sono rifiutata.


In cerca di materiale da raccontare, mi sono messa a giocare a fresbee al Parco Sempione insieme ad alcuni amici della Scuola di fumetto di Milano; ho fatto una visita animata passeggiando al chiaro di luna nella “Pavia nascosta” e nei luoghi delle leggende, che purtroppo non mi hanno entusiasmato granché; ho comprato il fai da te per qualche paio di orecchini, la maggior parte però non riesco a indossare perché, anche dopo un mese e mezzo, i miei poveri lobi continuano a sanguinare; ho sperimentato qualche nuovo piatto culinario, come la torta salata con radicchio, salamella, feta e parmigiano; ho guidato l’auto – io, vergognosa autista schiappa – anche fuori Pavia affrontando la mia insicurezza, dovuta a un curioso scarso senso di orientamento; sono andata a fare una gitarella in solitaria al Parco del Ticino della zona di Motta Visconti (MI), proprio oggi.
Spesso ho disegnato qualcosa in ricordo delle nuove esperienze, ma non ho avuto voglia di metterlo on line.
L’avventura al Parco del Ticino, voleva essere il culmine della mia esperienza di vita da sola, senza il mio Giuseppe. Alla fine, una delle emozioni più intense è stata il fastidio dovuto all’assurda concentrazione di zanzare, anche in pieno giorno. Me ne sono ritrovate a decine, sulle braccia. Non facevo in tempo a fermarmi per fare una foto, che me le ritrovavo addosso. Ad un certo punto, per non cedere all’isterismo, ho iniziato a farmi strada con tutta una serie di aperture, volteggiamenti, incroci e rotazioni di braccia, mettendo in scena danza e lotta insieme. Non per niente, in giro non c’era anima viva.
Il luogo più interessante che ho trovato è stato lungo uno dei sentieri interni, lontano dalle sponde del fiume: un cancello chiuso con tanto di catenaccio e cartello di divieto di accesso, peccato che ai suoi lati non c’erano barriere di alcun tipo… al luogo inaccessibile si poteva tranquillamente entrare alla destra e alla sinistra del cancello, che si ergeva ritto, minaccioso e inutile. Come al solito, sono attratta dalla decadenza…

Spero di tornare presto a mostrare i miei disegni.