lunedì 25 maggio 2009

Nuvolette

La mattina del 24 maggio mi sono svegliata verso le cinque, ascoltando attentamente il ritmo dei gorgheggi delle colombe che abitano accanto al mio balcone, di fronte alla camera da letto. Mi sono alzata a chiudere la finestra, sono tornata a letto, mi sono rialzata per riaprirla e rinfrescare l’aria, poi di nuovo a letto, dopo ancora sono andata a chiuderla per non sentire più altri gorgheggi e battiti di ali…
Durante la colazione, mi sono venute in mente le giornate in cui a Catania mio padre mi raccomandava di conservare i noccioli delle ciliegie e cacciava le colombe dal nostro territorio, a colpi di fionda.
Alla stazione di Pavia, durante i 40 minuti di ritardo del treno, mi sono accorta che la temperatura stava iniziando a salire, e la sensazione è continuata a Milano (dove ho atteso 55 minuti la nuova coincidenza), fino a Cremona, dove si svolgeva Nuvolette a Cremona, organizzato dal Centro Fumetto Andrea Pazienza. Sono arrivata al ristorante paonazza, con le papole ai piedi e le colombe che mi tubavano nel cervello.
A capotavola c’era il mio ospite, Michele Ginevra. Alla sua sinistra, i grandi autori Paola Barbato, Angelo Stano e Michele Medda, dall’altro lato erano già seduti i cosiddetti “giovani”, i cremonesi Marco Morandi e Alessandro Fusari. E poi io. A parte i fumetti, abbiamo parlato di rospi, insetti e rane fritte.
È stata una giornata piacevole, anche se temo di essere sembrata isterica, o forse solo irrequieta, o logorroica, o incapace di tenere il filo del discorso.
Ho seguito l’incontro su Caravan, la prossima miniserie Sergio Bonelli Editore, che mi ha incuriosito nella sua forma di fumetto bonelliano atipico, senza eroi e senza pistole o agguati sulla copertina. È stato emozionante seguire il discorso di Michele Medda, e sentirlo affrontare diligentemente le innumerevoli domande degli spettatori… dietro le sue risposte, decine di migliaia di lettori e numerosi anni di esperienza come sceneggiatore. Provare a immaginarlo, è commovente.
Lo è anche la percezione che anche autori apparentemente “arrivati” abbiano ancora voglia di innovare, o abbiano il bruciante desiderio, a volte poco definito, di provare “qualcos’altro”.
Ho parlato un po’ anche con Davide Reviati: insieme abbiamo tenuto un incontro presentati da Andrea Brusoni, presidente del CFAP. “Raccontano il difficile rapporto col proprio vissuto” e “presentano i loro graphic novel” erano i nostri elementi in comune. Per il resto, secondo me, io ci guadagnavo di più: sono stata accostata all’autore di “Morti di sonno”, pubblicato da Coconino, da molti già indicato come capolavoro.
È stato divertente come, dopo qualche minuto dall’inizio dell’incontro, è stato rivelato il finale di Prospettive. E poi, verso la fine, abbiamo dibattuto di nuovo su questo particolare per un bel po’. Per fortuna non c’erano molti spettatori, e quelli che avevano già comprato e dovevano ancora leggere il libro hanno dovuto andarsene via prima.
... Non la smettevo più di parlare! Dopo, per la prima volta ho avuto un disappunto da parte del pubblico, così ho dovuto riflettere un po’ su quello che stavo dicendo, invece di continuare con la ruota libera. E mi sono accorta che, da quando è stato pubblicato e dopo aver raccolto una ventina di pareri di stimati lettori (compresi ieri, quelli di Francesca Follini e di Igort – indirettamente, me l’ha riferito Davide Reviati), sono piuttosto sicura di me e del mio fumetto.
Prima di andarmene mi sono presa una locandina della manifestazione in ricordo della bella giornata, con il mio nome e una delle immagini di Prospettive che preferisco di più.

lunedì 11 maggio 2009

Prospettive: anteprima




sabato 9 maggio 2009

Letture normali

Per ben sedici giorni, ogni volta che provavo a leggere qualche pagina del mio fumetto nuovo (con l’intenzione di leggerlo per intero), venivo colta da una specie di nausea. Un senso di rigetto, confusione, vergogna… ma sì, voltastomaco è la parola più adatta.
… Mi capita sempre, dopo che vedo un mio fumetto pubblicato. Ho sentito dire che capita anche ad altri fumettisti, che molti non rileggono MAI quello che hanno pubblicato.
Per quanto mi riguarda, a questo si aggiunge anche l’umore dei punti interrogativi sul futuro… visto che adesso ho il cervello più sgombro, senza le chiacchiere continue dei miei personaggi, che mi hanno parlato nella testa fino all’ultima tavola.
Ieri, però, ho iniziato a riflettere su dei punti di discussione sul fumetto (mi preparo per l’incontro a Nuvolette a Cremona il prossimo 24 maggio), che mi ha aiutato a fare la persona seria. E oggi, che avevo una - oserei dire - giornata libera, sono riuscita a superare il blocco e ho letto tutto Prospettive. Voglio dire, non è una lettura di quelle normali, stai lì a constatare che ricordi ogni battuta a memoria, non puoi sorprenderti nemmeno una volta. Però mi serve, fondamentalmente a fermarmi un attimo e a riflettere bene prima di ripartire (ancora non ho il coraggio di iniziare a disegnare un altro fumetto).

... inoltre, è così che ho finalmente deciso quali tavole mettere in anteprima qui sul blog…
È stato molto difficile sceglierle. Perché sono paranoica, naturalmente, ma forse chi ha già letto il fumetto mi capirà.
Solo sei tavole, accoppiate a due a due, in momenti diversi della storia.

giovedì 7 maggio 2009

Londra!

… Non avevo mai visto così tante facce da potenziali personaggi dei fumetti… Sono stata a Londra per la prima volta, dal 1 al 5 maggio. Lo scopo era mitigare il dramma del compleanno del mio Giuseppe che ha compiuto 33 anni: è da quando è entrato nel mondo dei “Trenta” che inizia a disperarsi quando si parla di compleanno, ma alla fine pretende dei megafesteggiamenti per consolidare il momento, prolungato su più giornate...
Siamo stati ospiti di sua sorella, è stato breve ma davvero eccitante e molto piacevole.

Sono stata investita da migliaia di input, ero continuamente su di giri e innamorata del mio fidanzato che mi aveva condotto in quella città meravigliosa e tra gli aspetti socio-culturali peculiari di Londra ho notato:
- i palazzi a due o a tre piani, con i mattoncini rossi;
- il trionfo dei musical;
- le vistose e spesso esuberanti insegne dei negozi;
- la metropolitana, con le linee colorate e chiamate per nome (per esempio, Northern Line, District Line...);
- la guida sulla destra;
- importanti musei e gallerie d’arte ad ingresso gratuito (per esempio, il British Museum e la Saatchi Gallery);
- alcuni pasti rapidi ma squisiti: la jacked potato (una grossa patata infornata co la carta stagnola, poi
aperta, spaccata in due o in quattro, e nel mezzo condimenti come burro, formaggio e fagioli) e i sandwich (col pane bianco o integrale, e decine e decine di condimenti diversi, per esempio: sandwich con mayo, smoked bacon, marinated chicken, green salad, tomatoes);
- il livello di integrazione razziale e culturale: esistono comunità originarie di moltissimi Paesi diversi che vivono a Londra da generazioni e tantissimi movimenti culturali contemporanei, così puoi vedere seduti uno accanto all’altro sulla metropolitana un vecchietto giapponese, un quarantenne di colore con suo figlio per mano - entrambi con dei lunghi capelli rasta – e una giovane gothic-girl tatuata dalla testa ai piedi.
Mentre ero a Londra ho ricevuto una telefonata dalla Tunuè e da Centro Fumetto Andrea Pazienza che mi ricordavano che presto sarei ritornata a Pavia perché c’è un fumetto nuovo da promuovere... e qui ci sono le mie prossime “presenze” di maggio…
- dal 8 al 9 al Fullcomics a Piacenza
- dal 16 al 17 al Salone del Libro di Torino
- il 24 a Cremona per Nuvole(tte) a Cremona