
Il venerdì,
ho potuto apprezzare la maggior parte degli interventi presentati al convegno “L’era digitale del fumetto”,
in particolare le questioni legali legate al diritto d’autore. Credo che la
relatrice, l’avvocatessa Annalisa Spedicato, non si aspettasse tanta
partecipazione e curiosità da parte del pubblico, che, al contrario, ha
dimostrato di avere la necessità di approfondire i vari argomenti legati alla
distribuzione del fumetto sul web, e alla sua trasformazione in opera digitale:
nel libro Il diritto
d'autore nelle opere a fumetti (realizzato insieme a Salvatore Primiceri - la
principale “mente” del FullComics), che è stato regalato a tutti i partecipanti
al convegno, vengono analizzati nel dettaglio. Al momento sembrano esserci
molti vuoti normativi, per cui si raccomanda che all’interno del contratto tra
autore ed editore venga curato ogni minimo particolare. In effetti il dubbio sorge su tutti quei contratti stipulati e firmati qualche anno fa, sulla base
dei quali alcuni editori hanno cominciato comunque a produrre degli e-comics…
C’è stato inoltre
l’intervento di Gianfranco Cordara, il Creative Director Disney Publishing
Wordwide, che ha illustrato i vari tentativi, da parte degli editori, di un
passaggio di un’opera a fumetti cartacea al supporto digitale. Riporto un
estratto del suo intervento (qui il link all’articolo completo):

Provo a
raccogliere le riflessioni che ho raccolto finora sul fumetto digitale, al
momento distinguibile in cinque categorie:
1) Webcomic
2) Motion Comics
3) E-comics: fumetti da leggere su e-reader
(es. Kindle, iPhone, iPad)
1.
WEBCOMIC. Fra tutte le tipologie di fumetto digitale, il webcomic è certamente
il più interessante: si tratta generalmente di fumetti inediti (nascono per
essere innanzitutto pubblicati e letti sul web) ed ne esiste già una vastissima
produzione (in Italia, la pubblicazione di uno dei più popolari, Eridian, risale al dicembre 2003). Pur
mantenendo la peculiarità del linguaggio, il fumetto si trasforma, sfruttando
le potenzialità del nuovo supporto.
Cambia la
struttura della storia: in genere la narrazione di articola in piccoli episodi autoconclusivi. Cambia il formato e la
gestione della tavola: per lo più, il webcomic è realizzato su striscia
orizzontale, ma ci sono anche molti esempi di una breve serie di tavole allineate in verticale (ZeroCalcare, Davvero) o una lunga pagina sviluppata in verticale (Verticalismi). Cambia la periodicità:
per un lettore di webcomic è quasi inaccettabile aspettare più di una settimana
per conoscere il seguito di un episodio del fumetto.
Per un
autore di webcomic, il web fornisce
visibilità e un riscontro immediato da parte dei lettori che possono
commentarlo. I commenti possono rivelarsi perfino utili allo
sviluppo della narrazione o a valutare il gradimento dei personaggi. I “commentatori” si
divertono a scrivere e analizzare le piccole questioni legate ai comportamenti dei personaggi, fino a sentirsi parte di una
community.
Il web è
meritocratico, ma ci sono ben pochi esempi di autori che riescono a ottenere
delle gratificazioni ben “monetizzate”.
Il personaggio
può essere tanto amato da un pubblico al punto che iniziare a produrre il
relativo merchandising diventa una
buona opportunità di profitto. Ancora, il
webcomic può essere notato da un editore, che raccoglie i vari episodi in volume – come
A panda piace (che oggi compie
quattro anni di pubblicazioni sul web!) da Edizioni BD.
La casa
editrice Shockdom (qui la pagina di presentazione) è stata
la prima a creare fumetti non per la carta ma per il web, mettendo a
disposizione degli autori di webcomic
la propria piattaforma, con la possibilità per molti fumettisti di interagire
fra loro nella community. I webcomic
più amati dai lettori sono anche diventati dei libri, merchandising per gli stessi affezionati alla striscia. L’editore
si preoccupa di trovare strategie per la comunicazione e la monetizzazione dei propri
fumetti, inserendo anche dei banner
pubblicitari nel proprio sito.

2. MOTION
COMICS. Non sono sicura che dovrebbero essere chiamati ancora “fumetti”, i motion comics: si tratta di immagini tratte da storie a fumetti pubblicate su
stampa, e riassemblate in forma di video. Scompare la classica gabbia della
tavola a fumetti, le vignette diventano fotogrammi mentre i balloon e
didascalie sono sostituite o integrate dal suono di una voce narrante o delle voci dei
personaggi. Vengono spesso inseriti degli elementi di animazione, prime fra
tutti lo scorrimento delle immagini, non di rado separate su più piani diversi,
che però non rendono il motion comic un anime.
Lo spettatore – non più il lettore!... – ascolta e segue i ritmi dettati dal
video, contemplando fondamentalmente delle immagini statiche. Su youtube se ne può trovare qualche esempio, ma non in lingua italiana. Qui c'è il booktrailer del motion comic di Watchmen.
3. E-COMICS.
E arriviamo alla questione che preoccupa tanti editori… Gli e-comics, che avrebbero dovuto risollevare
le case editrici e i fumettisti dalla crisi… Al momento, però, in Italia sembra che
la stragrande maggioranza degli e-comics
siano soltanto fumetti cartacei “convertiti” per gli e-reader.
DAL
CARTACEO ALL’E-COMIC
Sono le
tipologie di adattamento ad essere diverse, si va alla fedele riproduzione
dell’originale cartaceo al “potenziamento” del fumetto con elementi aggiuntivi:
b)
scomposizione in vignette: dalla tavola a fumetti originale si tagliano le
varie vignette, in modo che la lettura scorra un’immagine per volta;
c)
effetti di animazione o effetti sonori: i balloon e le onomatopeie compaiono balzando dall'immagine, alcuni oggetti si
muovono, si sente lo scroscio della pioggia…
d) contenuti
e informazioni supplementari: il fumetto viene integrato con elementi di augmented reality.
Anche Disney ha puntato sugli e-comics
di questo tipo. Nel dicembre 2009 lancia Digicomics, un sistema sviluppato per la lettura e la vendita dei
suoi fumetti sull’Iphone. Il negozio assomiglia all’App Store. La ricerca delle
singole storie (non numeri interi delle riviste) è agevolata dalla suddivione
in categorie, anche secondo il personaggio preferito. La lettura dei fumetti
avviene vignetta per vignetta: in questo caso, va sottolineato, di tratta di
fumetti realizzati per la stampa e poi adattati al nuovo supporto.
Per quanto riguarda il
potenziamento con l’augmented reality,
dallo scorso novembre 2011 è stata resa disponibile la App di Dr Jekill e Mr Hyde di Lorenzo Mattotti,
la prima applicazione Einaudi per iPad. Oltre al fumetto, il lettore può
godersi gli sketches e le matite di base delle varie tavole e delle interviste
video con l’autore. Niente di strano che l’applicazione, scaricabile
gratuitamente da App Store, pesa ben 818 MB.
Chi non è provvisto di iPad
(come la sottoscritta, sigh...), al momento può accontentarsi di vedere il booktrailer.
DALL’
E-COMIC AL CARTACEO

… banalmente, a mio modesto
parere, essendo i nuovi supporti di lettura digitale ancora poco diffusi, la
primavera digitale degli e-comics non
è affatto cominciata. In realtà, si potrebbe sostenere che anche il webcomic non sia molto conosciuto. Anche
per questo ho pensato a un mio piccolo contributo con questo post. Senz’altro, per
un fumettista può diventare allettante l’opportunità di realizzare un fumetto
senza preoccuparsi del numero di pagine e con la libertà di usare il colore a
piacimento, ma per quello c’è già il web. Perché sobbarcarsi il rischio di
realizzare prematuramente un fumetto ad
hoc per un e-reader?...
Le app per i bambini sono forse le più vendute, e quindi è ragionevole supporre che l’idea giusta giunga da
uno di loro, veri fruitori degli e-comic,
in futuro. D’altra parte, per quelle generazioni di lettori non troppo bambini
nè troppo anziani… aspetto ancora il capolavoro, un eccezionale e-comic che possa sbalordire tutti.