martedì 8 maggio 2012

Per i ventitré mila italiani di Lussemburgo


Nella città di Lussemburgo, che conta centomila abitanti, sono registrati quasi ventitrè mila italiani: la terza comunità di immigrati più numerosa, dopo i portoghesi e i francesi. Non sono impensabili, dunque, un incontro all’Università e una puntata in radio su Maria Grazia Cutuli, in lingua italiana.

Come ci siamo arrivati, io e Giuseppe, con il nostro libro?... Attraverso un’incredibile rete di coincidenze. Giuseppe è stato in Lussemburgo lo scorso gennaio, a parlare di “Dove la terra brucia” ad una sua amica, conosciuta anni prima ad un corso di organizzatori di eventi culturali a Torino, Lucia Mazzucato, che lo ha presentato a diversi soggetti che operano nell'ambito della cultura italiana in Lussemburgo: il direttore dell’Istituto di Cultura; Luisa Spagnolli, titolare della Libreria Italiana; Paola Cairo di PassaParola Magazine.
È nata così l’idea della presentazione all’Università. Al fine di inserire un altro elemento di interesse sull’argomento, Giuseppe ha poi suggerito di invitare alla presentazione Laura Silvia Battaglia, giornalista di “Avvenire”, reporter di guerra free lance, che ha realizzato il video documentario su Maria Grazia Cutuli "Il prezzo della verità”. Incredibile, scoprire che Paola Cairo era amica di Laura Silvia!... Quest’ultima, a sua volta, ha proposto all’artista catanese Rossella Cosentino di realizzare ed esporre in Lussemburgo un’opera su Maria Grazia Cutuli.
A tutte queste persone, che ci hanno permesso di vivere queste nuove esperienze, va la nostra gratitudine.

Così, la sera del 4 maggio, l’incontro si è incentrato sulla figura della Cutuli, raccontata secondo il libro, il documentario, e l’opera d’arte. A me e a Giuseppe ha fatto molto piacere in particolare avere al nostro fianco Laura Silvia Battaglia, che ha portato alle argomentazioni affrontate le sue testimonianze e la sua professionalità. È stato possibile, a partire dalla vita di Maria Grazia Cutuli e dal nostro libro, cogliere diversi nuovi spunti, di cui nelle precedenti presentazioni io e Giuseppe non avevamo le conoscenze e la specializzazione tali da sottoporli o approfondirli. C’è stato molto da dire, si è visionato il documentario, e poi l’incontro è continuato anche con delle domande da parte del pubblico.

La mattina successiva, siamo stati tutti ospiti della trasmissione “Voices by PassaParola” presso Radio ARA. Anche in questo caso, abbiamo discusso di alcuni temi mai affrontati in pubblico, in passato. Rispetto all’incontro tenuto all’Università c’è stato meno tempo a disposizione: abbiamo parlato pochissimo dell'agguato e molto più del mestiere delle reporter di guerra. Durante gli intervalli, toglievamo le cuffie e dondolavamo la testa al ritmo dei bei sottofondi musicali. Si può riascoltare la puntata in streaming a questo link.

Dopo la puntata in radio, abbiamo passato il resto della mattinata e del pomeriggio in compagnia di Lucia Mazzucato, che da due anni vive in Lussemburgo e si occupa della gestione di un sito web di architettura, design e arte contemporanea, spacecoolhunting.eu.
Lucia conosce bene la città, e fortunatamente non si è scatenato troppo il mal tempo, anzi. Durante la nostra lunga passeggiata siamo prima passati dalla Libreria Italiana, e poi alle bancarelle allestite per la Octave, tipica festa annuale lussemburghese. Ricordo di aver assaggiato delle deliziose “Gromperenkichelcher”, grosse frittelle di patate lesse e uova, schiacciate con aglio, pepe e prezzemolo (ma forse c’è qualche altra spezia, erano troppo saporite!…).
Subito dopo pranzo, il sole ha illuminato i diversi quartieri della città, i ponti, le fortificazioni, i ruscelli e i parchi lussureggianti. Mai avevo visto tanto verde in tante tonalità differenti, tutte insieme.

… alla fine, la mia curiosità sul Granducato del Lussemburgo e sulla sua capitale è ancora molto vivace. La città dona gioia per gli occhi, ma anche degli argomenti piuttosto singolari: abbiamo discusso con tanti italiani circa le politiche interne di questo piccolo stato e i diversi livelli di integrazione fra i lussemburghesi e gli stranieri, più numerosi di loro nella capitale.
Vorrei ritornarci….

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie!!!