venerdì 28 agosto 2009

Una storia da Catania

Ho passato esattamente un mese a Catania!...
Come al solito, non sono riuscita a dedicarmi a tutto quello che intendevo fare e a tutte le persone che volevo incontrare, ma è stato comunque un periodo in cui si sono concentrati contatti, gitarelle, uscitine, pensieri, storie…
Per quanto riguarda i fumetti, ne ho una. Non una delle mie!

Una mattina di qualche settimana fa ho pescato in fumetteria un bel volantino che pubblicizzava un corso di fumetto a Catania «tenuto da Francesco Vivona, autore ed editore della serie “Il Cammino dei Sette Millenni” (in edicola)».
Stupita di tante iniziative tutte insieme ad opera di un fumettista catanese a me sconosciuto, sono andata in un’edicola e ho comprato il N° 5 di questa serie a fumetti fantasy. Dopo averlo letto e guardato con attenzione, ho scoperto anche il sito internet della casa editrice e della serie:
http://www.omniars.com/
http://settemillenni.com/
Non sarebbe il mio genere, ma ho trovato la storia abbastanza coinvolgente, il disegno occidentale con influenza manga accattivante e la lettura scorrevole. L’ideatore della serie fornisce dei dettagliati layouts a un disegnatore/inchiostratore e poi a un colorista. La serie è ipotizzata in una trentina di volumi e si ha l’impressione di entrare in un universo strutturato con cura ed equilibrio: personaggi, tribù, ambientazioni, miti…
Soltanto il lettering mi ha un po’ “disturbato” (ma io ho un occhio fine, ormai!) e forse il testo in alcuni punti potrebbe essere scritto meglio. E la filosofia della casa editrice, di cui ho letto nel sito internet, temo che in alcuni punti possa apparire un po’ pretenziosa.
É vero che non abito più a Catania, ma anche in questa città isolata e con limitati punti di riferimento ho sempre cercato di confrontarmi e di cercare contatti nel settore, soprattutto nel corso degli ultimi anni. Sarebbe molto complicato parlare dell’ambiente fumettistico catanese, ma attribuivo molti dei suoi problemi alla assenza di una casa editrice di fumetti che riuscisse a pubblicare a livello nazionale. Pertanto, ho provato una grande emozione nel conoscere Francesco Vivona!
Innanzitutto, ho chiesto di lui ad amici, appassionati di fumetti e fumetterie di Catania. Dopo aver accettato il fatto che nessuno di loro poteva aiutarmi ed esitato fino a tre giorni prima della mia partenza per Pavia, mi sono fatta la faccia tosta di scrivergli una mail e chiedergli di incontrarlo.
Ho potuto così avere una lunga chiacchierata con questo ragazzo di soli 27 anni. Informazione utile: gli arretrati della serie possono essere richiesti in fumetteria (il distributore è Pan Distribuzione). Mentre parlavamo ci confrontavamo, ma devo dire che alcune cose ho potuto capirle soltanto dopo averci riflettuto su in un secondo momento: spero che rimarremo in contatto per ridiscuterne in futuro. L’isolamento è sempre in agguato!
In ogni caso è rimasta l’ammirazione per un ragazzo catanese che ha completato la propria formazione in una scuola di fumetto a Roma, tre anni fa ha ideato un progetto, ha constatato che non avrebbe trovato un editore disposto a pubblicarlo e ha messo su una propria casa editrice a Catania, circondandosi di giovani collaboratori sparsi in tutta Italia. È facile pensare che abbia potuto permetterselo grazie a risorse proprie, ma ha avuto l’audacia di farsi carico di tutto e basta leggere anche uno solo dei volumi de “Il Cammino dei Sette Millenni” per apprezzare il suo impegno e i suoi risultati.
Mi auguro che possa trovare tanti altri sostenitori, ancora molto a lungo!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

sei sempre generosa!!!
Brava!!!!!w

paola cannatella ha detto...

Addirittura!!!

Andrea ha detto...

Ciao da Andrea

http://monkeykamehouse.splinder.com/

paola cannatella ha detto...

Ciao!
Lascio un commento sul tuo ultimo post...

matreus ha detto...

Ottima iniziativa, sopratutto se a compierla è un ragazzo di Catania! Bravo a lui e a te che lo pubblicizzi. Ma bisogna aggiungere che c'è molta, tanta gente che, anche se senza l'appoggio di case editrici e siti fantasmagorici s'impenga da e per un territorio difficile come questa città (Catania, appunto). "Fumetti al cubo" è uno di questi progetti, dove molti autori, alcuni tra le altre cose li conosci pure, si sono impegnati ed investono risorse e volontà.
Onore, dunque, a chi cerca fuori le migliori forge per compiere le proprie battaglie, ma onore sopratutto a chi ogni giorno sceglie di rimanere nella propria terra a forgiare armi che un giorno, almeno si spera, possano rendere questa terra un luogo dove fumetto significhi cultura!

paola, ricorda che oltre ai Pesci GROSSI esistono anche quei piccoli e sfuggenti pesciolini che solo apparentemente invisibili vivono e riempiono di vita, racconti e storie il mare del mondo.

seman ja.

paola cannatella ha detto...

Caro Davide,
come scrivo nel post, cerco di rimanere aggiornata sul fumetto catanese. Conosco "Fumetti al Cubo". Il numero zero me l'ha regalato Simone, mentre il numero uno l'ho comprato. Insomma, il fatto che io viva fuori non mi ha mai distolto dal seguire anche chi "ogni giorno sceglie di rimanere nella propria terra a forgiare armi che un giorno, almeno si spera, possano rendere questa terra" - Catania, la Sicilia - "un luogo dove fumetto significhi cultura". Secondo me, però, esistono tanti di quei modi di fare fumetto, che "Onore" e "soprattutto", sono parole che preferisco non utilizzare. Perchè qualche volta non continuiamo questa discussione per telefono o via mail?
A presto!
Paola

matreus ha detto...

Ciao Paola.
So bene che conosci F3, come so perfettamente che non è stato compreso fino in fondo il senso di quello che intendevo veramente.
Poco male. Non capirsi attraverso la scrittura è cosa ormai nota, sopratutto quando per esprimersi si hanno poche righe.
Volevo DAVVERO esprimerti i miei complimenti per la condivisione di questa scoperta (devo ammettere che Francesco Vivona ha il suo perchè...) catanese, visto che io, come i visitatori del tuo blog hanno, grazie a te avuto modo di visionare e valutare l'opera e chissà acquistarla ( quel'è il senso di un blog se non condividere le idee e le esperienze...).
Volevo, inoltre, portare un minimo di acqua al mulino delle piccole o microscopiche realtà editoriali esistenti nelle città italiane che, come f3, tentano di trovare comunque un posto nella ristretta e difficoltosa realtà del fumetto made in sub-italy.

Il termine onore è usato ad indicare un sentimento che comprende la reputazione, l'autopercezione o l'identità morale di un individuo o di un gruppo; tant'è che conferire onore a chi parte ed a chi "rimane" non appare una cosa tanto sgradevole, sopratutto se s'intende come apprezzamento per delle scelte fatte e per i traguardi raggiunti, siano essi piccoli o grandi.

Sarò contento, comunque, di continuare la conversazione fuori dalle ristrettezze di un commento.

A prestissimo.