giovedì 14 febbraio 2008

Una notte...

Qualche giorno fa, mentre ragionavo su come completare il soggetto di PROSPETTIVE, ho avuto un blocco. In effetti, la storia è ambientata a Catania e questo spiega la mia insoddisfatta necessità di recarmi di persona in certi luoghi che ho cercato di descrivere. Il concetto di blocco per me consiste nell’elaborare un’idea al minuto per circa un paio d’ore, ruotandoci attorno e camminandoci sopra, fino ad abbracciarla nella mia mente e poi distruggerla come una cosa inutile. Insomma, mi stava fondendo il cervello e probabilmente non stavo creando nulla, così mi sono fermata.

A questo punto, ho preso sulle ginocchia il secondo fumetto a cui sto lavorando, CITY CLIMBERS. Questo è il soggetto:

Cartesia, la nuova Catania del 2219, è racchiusa da una cupola protettiva e isolante. Quando le sue luci si spengono tutti vanno a dormire, ma un gruppo segreto di sedicenni nottambuli infrange questa regola. Grazie ad una speciale attrezzatura, i City Climbers si divertono ad arrampicarsi tra i palazzi della metropoli, cercando di proiettarsi all’esterno. Tra loro, Fra è rimasta l’unica a cercare il leggendario Mare. Ed ora, degli esseri misteriosi lo vogliono impedire…

Come INCHIOSTRO DI JACK, anche CITY CLIMBERS è un fumetto dalle origini che risalgono a parecchi anni fa, e precisamente al 1999. In quel periodo, ero così tenera… Disegnavo da cani, eppure mi mettevo in testa di partecipare a strafighissimi concorsi di fumetto internazionali. E così ideai il soggetto della storia. Nel corso del 2000, poi, ho scritto e disegnato tutto lo storyboard, con una suddivisione in 15 capitoli e un totale di 328 tavole a fumetti. Ahhh… è stato bellissimo.
…tralasciando tutto il resto del lavoro che ho fatto con CITY CLIMBERS e il fatto che al momento non ha nessuna speranza di essere pubblicato in Italia, sto facendo un esperimento… Ho ripreso lo storyboard e sto verificando se è possibile ridurre il numero di tavole a 216.
Per chi mi dice che sto solo perdendo tempo con un fumetto senza speranze, ho sempre la possibilità di rispondere che me lo dicevano anche per INCHIOSTRO DI JACK. A volte il mercato dei fumetti si trasforma improvvisamente, e nascono delle nuove opportunità.

La mia eroina si chiama Fra e soffre d’insonnia. È curioso quello che viene in mente di fare la notte mentre si pensa che tutti gli altri stanno dormendo.
Per esempio, visto che non riuscivo a dormire, mi sono alzata alle 5 e ho iniziato a girare per la casa. Così ho sentito un rumore di goccia d’acqua e mi sono diretta al bagno per fare un’azione che di solito mi dà grande soddisfazione: chiudere meglio il rubinetto. Ma non veniva da lì, sembrava invece lo scarico del water. Delusa, mi sono diretta nel salottino, ho acceso il computer e iniziato a scrivere questo post. Ricordo che prima, a letto, mentre fissavo il buio, cercavo di concentrarmi su tutti i piccoli rumori notturni e immaginavo che uno sconosciuto stesse camminando in punta di piedi dentro casa: sentendo Giuseppe russare, avrebbe aperto la porta della stanza da letto per intravedere la situazione, io avrei scorto la sua sagoma e avrei urlato. E come avrei urlato? Con una frase dalle parole ben riconoscibili (ad esempio: “Aiuto! È entrato qualcuno in casa!”) o un semplice grido acuto (tipo: “Aaaaaah!!!” o “Iiiiiiihhhh!”), più da donnetta indifesa ma forse maggiormente efficace?... Dopo qualche minuto, mi sono disinteressata a questa idea. Poco fa ho riletto qualche pagina di Ana di Gabriel e Francisco Solano Lopez.
Sento in lontananza la sveglia delle 6.30 di Giuseppe.
Tra quindici minuti inizierò a fare colazione.

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