Da metà febbraio, ogni giorno, per quante volte ho controllato il sito internet di Arpa Sicilia, per vedere se avessero pubblicato qualche notizia sul concorso Arpeggi?... Non saprei dirlo… centinaia di volte, probabilmente (bè, tengo comunque il computer acceso per gran parte della giornata). Avevo partecipato a quel concorso con il mio minicomic "Due Papà", con il soggetto ideato dalla mia amica Manuela Coci, senza la quale questa piccola avventura non avrebbe mai avuto inizio. Dato che il premio era in denaro, non era solo per la gloria che controllavo di continuo il sito internet di Arpa Sicilia. Anzi, da quando Giuseppe è partito per Vienna, ero messa così male che non avevo ancora fatto la spesa. Proprio stamattina mi è arrivato il bonifico per un lavoro di lettering, così sono andata a fare il pieno per il frigo e la dispensa. Al ritorno, mentre ancora dovevo finire di svuotare i sacchetti della spesa, ho controllato la mia gmail. E ho visto una mail con oggetto: “concorso Arpeggi – esito concorso”. Dall’emozione gioiosa sono passata allo stato di euforia urlante quando ho visto la scritta in rosso “1° premio”.
EVVIVAAAAA!!!!!!
A casa sono sola, a Pavia sono sola, ma ho subito iniziato un giro di comunicazioni: telefonata a mio papà; telefonata a Manuela Coci; sms a Giuseppe a Vienna; telefonata a mia mamma al ristorante a St. Veit, email a mio fratello e a mia sorella e via via fino a questo post.
... conto di ritornare in Sicilia per la premiazione, che pare avrà luogo fra meno di un mese. Fino ad oggi, non sapevo quando sarei ritornata in Sicilia. Adesso, la mia mente ha iniziato a galoppare così tanto che mi sono già immaginata in costume, a Catania, ad anticipare il primo bagno del 2010 ad aprile.
Adesso ho guardato il sito internet dell’Arpa Sicilia, e mi sono accorta che a partecipare al concorso di fumetti eravamo solo in due. Di colpo mi sono sgonfiata. Com’è possibile che fossimo solo in due? A Palermo c’è una scuola di fumetto!... Ommioddio… Leggo meglio: “La Giuria, sulla base delle predette valutazioni, stabilisce di: […] assegnare il primo premio per la sezione II all’opera di Paola Cannatella perché “Due papà” è una storia semplice ed efficace, graficamente risolta con tratto maturo ed originale, i cui protagonisti rappresentano il modo siciliano di approcciarsi al bene comune. L’incontro casuale diventa, così, un corso di recupero per chi non ha voluto ancora imparare le regole.” Ancora, controllo il punteggio che mi hanno assegnato: 82/100. Considerando che 10 punti venivano assegnati come “opera prima”, alla fine non mi gonfio di nuovo di gioia, ma almeno sono soddisfatta.
… torno a concentrarmi sul primo bagno: immagino il mare luccicante e la scogliera nera. Ma, ora che ci penso, l’acqua sarà di sicuro ancora un po’ fredda.
Alle 4 di stamattina io e il mio Giuseppe ci siamo fatti strada in mezzo alla nebbia di Pavia con la macchina, fino alla stazione. Dieci minuti dopo, lui è salito su un bus, il primo dei mezzi di trasporto che lo avrebbe portato fino a Vienna. E lì rimarrà per quattro mesi, con i grandi obiettivi di realizzare l’antico sogno di trascorrere un periodo di tempo all’estero, studiare la tesi per il dottorato e parlare tedesco. Sono tornata a casa con il senso di un vuoto immenso e le lacrimucce che non ho dovuto preoccuparmi di nascondere, dato che in giro non c’era proprio nessuno. Solo la nebbia, che a Pavia sembra un essere vivente quasi come l’Etna lo è a Catania, e ho avuto l’impressione che mi penetrasse dentro.
Eccomi dunque qui da sola. Ma il futuro è meno grigio di questa premessa che ho scritto solo per spiazzare i miei lettori!
Il martedì 23 febbraio alle 14.30, allo Sportello Giovani di Pavia, è iniziata la prima lezione del “laboratorio di fumetto: il minicomic”: si tratta di un piccolo corso base sul fumetto, gratuito, articolato in dieci incontri a cadenza settimanale, organizzato dal Comune di Pavia tramite l’associazione Gi.p.pa…. e sono io l’insegnante! … Già da qualche settimana mi ero occupata dell’iniziativa sotto diversi altri aspetti, come la preparazione di una locandina, il volantinaggio e l’acquisto dei materiali da disegno, e ho anche messo a disposizione del laboratorio una quarantina di fumetti miei e di Giuseppe… Poi, durante la lezione, mi sono trovata bene nei panni dell’insegnante. Ho gestito i piccoli imprevisti con un’inconsueta estrema e calma sicurezza, e non mi sono lasciata spaventare dal numero piuttosto alto di partecipanti: 23 presenti e 10 assenti. E inoltre, durante la spiegazione, SAPEVO quello che dicevo: mi ero preparata, e per quanto consapevole di possibilità inaspettate, avevo maturato tutto quello che avevo letto, scritto, riflettuto, ascoltato. Infine, tutte queste nozioni serviranno anche a me, come fumettista: per esempio… mi vergogno un po’ a dirlo, ma è stato mentre preparavo la lezione che ho scoperto come si chiamavano le inquadrature, e in particolare, cos’era un piano americano! Grazie a questa occasione, ho anche conosciuto altri ragazzi che vivono a Pavia - tra cui le meravigliose Laura e Francesca dello Sportello Giovani, che mi sono state di grande aiuto e sostegno – e ho sentito per la prima volta la gioia di essere qui. Insomma, credo che l’esperienza mi aiuterà a entrare in contatto con questa città.
Questo weekend sono stata a Mantova Comics & Games. Ero in compagnia di giovani amici fumettisti di belle speranze (fino a undici anni più piccoli di me!) in cui cercavo di vedere i ragazzi del mio laboratorio. In occasione della fiera, ho conosciuto dei nuovi autori Tunué, Maria Novelli (Cambio Pelle) e Hannes Pasqualini (Gietz!). Come al solito, a distanza di qualche settimana dalle ultime dediche (avevo disegnato le ultime dediche per Prospettive a fine dicembre), ero piuttosto lenta a disegnare… I lettori hanno comprato anche qualche volume di IDJ: per fortuna, ne ho trovati due su cui avevo già fatto il disegno, nel 2008!... Comunque, mi è sembrato di avere più parlato che disegnato. Tanto per cambiare, mi sono concessa pochi momenti al di fuori dallo stand: il più sensazionale, è stato il concerto di Cristina D’Avena. Sabato sera, siamo usciti con i Tunué, e dopo cena siamo andati in un pub irlandese, punto di ritrovo per i fumettisti della fiera. Non so come, la birra mi aveva dato alla testa in un modo drammatico: Concetta della Tunué non riusciva a smettere di ridere, dal momento che confondevo le identità di tutti gli autori di cui mi parlava e che incontravamo, scambiando le loro facce, e coniando nuovi nomi e cognomi. Come due anni fa, abbiamo giocato a calcetto: ero stata io ad insistere, ma alla fine ho giocato solo per un minuto, ero troppo scarsa. Era un’emozione, il momento in cui infilavamo il gettone per fare uscire le palline: a volte ne usciva solo una, altre volte nove, altre volte ancora finivamo per sollevare il calcetto da terra e qualcuno lo prendeva a calci. Alla fine, quando tutti i maschi se ne sono andati, io e Concetta abbiamo giocato uno contro uno, ma io ho perso… Nel frattempo è arrivato un celebre personaggio delle fiere di fumetti, un collezionista di disegni di nome Alfonso. Noi ragazze insieme abbiamo giocato contro di lui, e siamo riuscite a farci sconfiggere. Domenica mattina ho partecipato alla mia prima estrazione di disegni: ho chiesto un numero per Mario Alberti, e ho vinto (è sempre grandiosa la sensazione di vincere qualcosa) la possibilità di chiedergli di disegnarmi Legs Weaver. Ho incontrato dei lettori dei miei libri e ho ascoltato le loro parole incoraggianti, e un ragazzo che sta facendo la tesi di laurea su Prospettive mi ha portato una bottiglia di vino.
Domani ci sarà la seconda lezione del laboratorio, e il 6 e il 7 marzo andrò al Bilbolbul, a Bologna. È il terzo anno di fila che ci vado: anche quella è una manifestazione a cui mi sto affezionando, ma è l’unica in Italia a cui partecipo con la possibilità di andare in giro a vedere, ad ascoltare e a recepire, invece di sentirmi obbligata a stare quasi tutto il tempo allo stand a fare le dediche. A parte le dedicaces di domenica, a mezzogiorno.
Così, anche se il mio Giuseppe è partito, penso che sarò in grado di sopportare il cielo grigio, la pioggia e la nebbia… anzi, il tempo sta già migliorando. E devo ammettere che la primavera è piacevole, a Pavia.
Paola Cannatella (Catania, 1979) è “mezzafumettista”, definizione breve per dire: per lo più, fumettista autodidatta, ma anche grafica editoriale, illustratrice e insegnante di corsi brevi e workshop di fumetto… e una volta, tutta un’altra storia (ha una laurea in Economia e Commercio).
Nel 2006 si classifica al primo posto nel concorso Fumetto International - Talent Award indetto da La Triennale di Milano e un anno più tardi esordisce come autrice di graphic novel.
Il suo ultimo libro è "Oriana. Una donna libera", realizzato in collaborazione con Giuseppe Galeani: la prima biografia a fumetti della celebre giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. Premio Coco 2023 come "MIGLIOR LIBRO A FUMETTI".
Vive a Catania con Giuseppe e due piccoli esseri umani degni di essere disegnati a fumetti: Giorgio e Arianna.
● Hayao Miyazaki, “Nausicaa della Valle del vento”
● Neil Gaiman, “Sandman”
● Frederick Peeters, “Lupus”
● Marjane Satrapi, “Persepolis”
● Enki Bilal, “Trilogia Nikopol”
● Jason, “Ehi, aspetta...”
● Fabrice Neaud, “Journal”
● Charles Burns, “Black Hole”
● Igort, “5 è il numero perfetto”
● Dave Mc Kean, “Cages”
● Osamu Tezuka, “La storia dei tre Adolf”
● Alan Moore e Dave Gibbons, “V for vendetta”
● Alan Moore e David Lloyd, “Watchmen”
● Gipi, “Appunti di una storia di guerra”
● Daniel Zezelj, “L’amore”
● Gary Spencer Millidge, “Strangehaven”
● Leila Marzocchi, “L’Enigma”
Autori di fumetti... i preferiti
● perchè hanno realizzato un fumetto che amo: Hayao Miyazaki, Marjane Satrapi, Jason, Dylan Horrocks, Frederick Peeters, Fabrice Neaud, Charles Burns, Alan Moore, Dave Gibbons, David Lloyd, Leila Marzocchi, Gipi
● perché vorrei disegnare anche così: Frederick Peeters, Enki Bilal, Eduardo Risso, Daniel Zezelj, Sergio Toppi, Vittorio Giardino, Brian Talbot, Paolo Eleuteri Serpieri, Lorenzo Mattotti, Josè Munoz, Francisco Solano Lopez, Eddie Campbell, Jamie Hewlett, Gabriella Giandelli, Stefano Ricci, Igort, Paolo Bacilieri, Dan Hipp, Kazu Kibuishi
● perché sono i miei maestri: Hayao Miyazaki, Neil Gaiman, Enki Bilal, Igort, Osamu Tezuka, Dave Mc Kean, Gary Spencer Millidge, Rumiko Takahashi, Sergio Toppi
● perchè imparo dai loro fumetti: Gary Spencer Millidge, Andrea Pazienza, Milo Manara, Vanna Vinci, Frank Miller, Grant Morrison, Takehiko Inoue, Alessandro Barbucci & Barbara Canepa, Kentaro Miura, Daniel Clowes, Garth Ennis e Steve Dillon, Gipi, Minetaro Mochizuki, Roberto De Angelis, Germano Bonazzi, Stefano Casini, Nicola Mari, Hitoshi Iwaki, Yukito Kishiro, Naoki Kurasawa, Sergio Ponchione, Craig Thompson, Andy Watson, Andrea Accardi, Josè Munoz, Carlos Sampayo, Johann Sfar, Carlos Trillo, Tsukasa Hojo, Akira Toriyama, Katsuhiro Otomo, Tony Sandoval, Blutch